Con l'accusa di violazione di copyright, la Recording Industry Association of America (RIAA) ha intentato causa a New York contro MP3.com, rea di avere messo in linea una "biblioteca" di 40.000 album sul suo nuovo servizio "My.MP3.com" i cui diritti di uso e diffusione sono, ovviamente, protetti e riservati. E' una funzione in particolare, denominata "Beam-it", a essere sotto accusa: ricorrendovi, ciascun utente può ascoltare la musica sul lettore CD di altri utenti collegati; pur non implicando il "download" del brano, il software verifica che il pezzo appartenga all'enorme collezione catalogata su MyMP3.com e effettua lo streaming a beneficio di chiunque sia collegato e registrato in quel momento. Nemmeno la funzione "Instant Listening" - un servizio che permette di acquistare CD dai partner di MP3.com ed ascoltarli istantaneamente - è stata risparmiata dai legali delle RIAA, che argomentano:<br> "Questi servizi sono fondati su un archivio digitale non autorizzato... E' musica che non appartiene a MP3.com".<br> Michael Robertson, CEO di MP3.com, di fronte al pericolo che i nuovi servizi vengano interrotti per decisione di una corte federale (pare, peraltro, che la RIAA non abbia chiesto risarcimenti monetari), ha replicato che si difenderà con vigore, precisando che i suoi servizi "forniscono ai consumatori maggiori opzioni per fare ciò che desiderano con musica che già possiedono: la nostra tecnologia consente agli artisti di comunicare direttamente con i loro fans".<br> Hillary Rosen, a nome di RIAA, replica ancora più veementemente: "Non siete assolutamente liberi di prendervi opere protette semplicemente perchè lo volete; le azioni di MP3.com non solo violano i diritti delle aziende a noi associate, ma sono anche un affronto per gli artisti, gli editori musicali e gli autori, i produttori e i distributori".