La forte predilezione che i consumatori giapponesi manifestano nei riguardi della fruizione di musica su telefonini e altri dispositivi mobili (83 % dei consumi) si sta rivelando un’arma a doppio taglio per il Paese del Sol Levante, secondo al mondo per dimensioni del suo mercato discografico dopo gli Stati Uniti. I dati diffusi dall’associazione di categoria RIAJ relativamente al primo semestre 2010 rivelano infatti un’ulteriore flessione del fatturato (- 3 %, per 43,4 miliardi di yen, circa 259 milioni di euro) rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Nonostante la lieve crescita dei file scaricati sui pc (23,2 milioni di unità, + 2 %) dei download di “full track” su cellulari (+ 1 %) nonché delle “risponderie” telefoniche (+ 4 %), la domanda di “mobile music” in Giappone è calata del 6 % (199,1 milioni di unità) rispetto al primo semestre 2009: colpa soprattutto del crollo della domanda di suonerie per telefonini (- 17 %), che dalla fine degli anni ’90 fecero da trampolino di lancio per i consumi di musica digitale nel Paese.