Una Web company di San Francisco, Zaptunes.com, offre la possibilità di scaricare fino a 2.500 file musicali Mp3 privi di protezione DRM al mese in cambio di un canone di abbonamento di 25 dollari (chi si iscrive al servizio fornendo i dettagli della propria carta di credito ha diritto a un periodo di test gratuito della durata di 30 giorni). Ma a sorprendere, più del prezzo molto competitivo, è il contenuto dell’offerta: oltre 8 milioni di canzoni di origine major e indie, inclusi i repertori di Beatles e AC/DC altrimenti indisponibili (almeno legalmente) in formato digitale. Ed è proprio la presenza dei Fab Four a far sentire puzza di bruciato: possibile che i Beatles, i loro eredi e i loro discografici abbiano preferito una piccola impresa sconosciuta a partner affidabili come iTunes o Amazon MP3, con i quali non è ancora stato raggiunto un accordo per la distribuzione digitale di singoli e album rimasterizzati? Un portavoce di Zaptunes, Anand Patel, sostiene che il repertorio è interamente autorizzato dalle case discografiche; quanto al caso specifico, replica per e-mail al sito Hypebot che la società “ha un contratto con Sony Music, la quale detiene i diritti sulla maggior parte della musica dei Beatles”, e aggiunge di non poter fornire ulteriori dettagli sull’accordo. Dimenticando di precisare che Sony/ATV detiene puri diritti editoriali sulle canzoni, mentre i master fonografici sono di proprietà di EMI e Apple Corps.: tanto che la stessa EMI, a quanto si dice, è già sul piede di guerra e ha affidato la questione ai suoi legali. Già lo scorso anno la major inglese era dovuta intervenire contro una piattaforma Web, BlueBeat.com, che vendeva a prezzo stracciato in forma di download “rielaborazioni” delle canzoni dei Beatles simili ma non identiche agli originali, su cui vantava diritti esclusivi: è durata poco, perché dopo poche settimane il sito è stato spento dai giudici americani con un decreto ingiuntivo d’urgenza.