Anche i rivenditori di dischi diventano “social” e interattivi: in Inghilterra Stephen Godfroy, direttore retail della celebre insegna indie Rough Trade (due negozi a Londra, il primo ubicato nell’area Est della città nei pressi di Brick Lane, il secondo in zona Ovest in una traversa di Portobello Road) sta usando il suo account su Twitter per chiedere ai clienti e agli appassionati di musica in quale area del Paese vorrebbero vedere aprire un terzo punto vendita, e che cosa desiderebbero trovare in negozio (quello di East London, ricavato negli spazi di un vecchio magazzino industriale, è già uno dei più rappresentativi della metropoli, con un bar, una piccola area relax e postazioni per la navigazione Internet accanto agli scaffali dei cd, alle cuffie per l’ascolto e al palco per le esibizioni dal vivo). “Twitter”, ha spiegato Godfroy, “ci mette a disposizione un canale dedicato attraverso il quale dare e ricevere input e feedback su quel che pensiamo e sulle direzioni che intendiamo prendere. E non credo che nessun commerciante, prima d’ora, abbia mai pensato di coinvolgere il pubblico nelle sue decisioni”. Sull’apertura di un terzo negozio Rough Trade Godfroy ha lanciato un referendum su un apposito sito Internet, nel quale vengono suggerite 16 possibili località tra Regno Unito e in Irlanda: in testa alle preferenze, per il momento, si colloca Dublino.