Universal Music dichiara guerra su tutti i fronti a GrooveShark, il controverso servizio di distribuzione digitale americano che recentemente ha raggiunto accordi di collaborazione con il consorzio di etichette indipendenti Merlin e con la major EMI Music (a seguito però di una causa legale). La casa discografica leader di mercato, che a gennaio aveva citato in giudizio GrooveShark per violazione di copyright, solo poche settimane fa aveva convinto la Apple a togliere dal suo store un’applicazione per iPhones sviluppata dalla Web company. E ora intenderebbe scatenare contro di essa una vera “jihad” senza esclusione di colpi. Lo riporta il sito Digital Music News, citando alcune fonti anonime interne alla società: a guidare la “guerra santa” sarebbe l’avvocato Harvey Geller, descritto da alcuni come un “bulldog” determinato a sotterrare GrooveShark piuttosto che a cercare con la controparte una risoluzione negoziale delle vertenze. Un anno fa lo “squalo” di GrooveShark aveva agitato parecchio anche le acque italiane: alla sua piattaforma, non autorizzata dalle etichette discografiche, si era appoggiata Telecom Italia per un servizio di streaming, Next Music, subito ritirato dal mercato.