Zitti zitti, i network privati italiani hanno cessato il clamoroso embargo che dal maggio scorso blocca ogni sbocco radiofonico alla maggior parte della produzione discografica italiana? Nelle playlist delle maggiori emittenti, RTL e RDS, DeeJay e Radio 105, figurano nuovamente in alta rotazione nomi come Luciano Ligabue (nella foto), Gianluca Grignani, Alessandra Amoroso, Biagio Antonacci e Cesare Cremonini, scomparsi dai monitor dopo l’inasprirsi della querelle con SCF, il consorzio che in nome e per conto delle case discografiche vuole ritoccare le tariffe (calcolate in percentuale sui ricavi lordi delle radio) applicate ai diritti di pubblica diffusione della musica registrata. La discografia sembra interpretarlo come un cambio sottotraccia di strategia, a dispetto del fatto che sulla questione pendono diverse cause in tribunale. Ma Lorenzo Suraci, presidente di RTL, sostiene che le cose non stanno esattamente così: “Prima di tutto non è vero che avevamo smesso di trasmettere musica italiana: nella nostra programmazione quotidiana abbiamo dato spazio ad artisti come Lucio Dalla e Francesco De Gregori, Pooh, Gigi D’Alessio, Anna Oxa, Modà, Luca Dirisio (titolari in proprio di marchi o sotto contratto con etichette che hanno firmato la famosa liberatoria di rinuncia ai diritti connessi; oppure aderenti all’AFI, che con le radio ha raggiunto separatamente un accordo). Ultimamente, è vero, abbiamo iniziato a trasmettere i nuovi singoli di artisti come Ligabue, Alessandra Amoroso e Biagio Antonacci, che pure aderiscono a SCF. Ma non c’è niente di nuovo. Diciamo che non assecondiamo più tutte le richieste delle case discografiche, e a volte evitiamo di programmare i secondi, terzi o quarti singoli estratti dagli album dei loro artisti. Visto che le etichette si fanno i fatti loro, anche noi facciamo i nostri interessi. Nell’attesa di sapere che ne sarà delle pendenze in corso”.