Il blog TorrentFreak riferisce dell’arresto nel Regno Unito di alcuni dei responsabili di Mulve, sito/motore di ricerca musicale emerso in rete alla fine di settembre e subito finito sulla bocca di tutti: il servizio, che è stato simultaneamente chiuso, indirizzava gli utenti presso un gruppo di server a quanto pare localizzati in Russia (presso il social network Vkontakte), consentendo di rintracciare e scaricare in pochi secondo i brani preferiti senza dover ricorrere alle reti di file sharing e lasciare tracce di sé sulla Rete. Subito finito nel mirino dell’americana RIAA e di altre organizzazioni dei discografici, Mulve era già scomparso e ricomparso in superficie diverse volte e vantava un catalogo di circa 10 milioni di brani. “Non vogliamo combattere con tutto questo”, ha dichiarato un suo portavoce allo stesso TorrentFreak dopo i fermi operati in Gran Bretagna. “Che diavolo. Non siamo pronti a passare i prossimi cinque anni in prigione per un progetto il cui unico intento era divertirsi un po’. Desideriamo scusarci con tutti coloro che ne sono stati danneggiati”. Ciò nonostante, dal momento che i codici della appplicazione su cui funzionava Mulve sono stati resi noti, gli esperti si attendono una immediata proliferazione di cloni.