In due anni di esistenza, Spotify ha versato oltre 40 milioni di euro sotto forma di royalties ad artisti, autori, editori musicali e case discografiche: lo rivela l’ente di consulenze e ricerche di mercato Music Ally, precisando che il grosso della cifra – oltre 30 milioni di euro – è stata pagata nei primi otto mesi di quest’anno. Il servizio di streaming svedese conta attualmente oltre 10 milioni di utenti in Europa, 650 mila dei quali fruiscono delle opzioni a pagamento (il 90 % ha scelto l’offerta “top”, che costa 9,99 euro al mese). La lunga marcia di avvicinamento agli Stati Uniti, intanto, sembra finalmente prossima all’epilogo, dal momento che la firma degli agognati contratti di licenza con i “big four”, le major discografiche EMI, Sony Music, Universal e Warner, sarebbe imminente: dubbiose sull’efficacia del modello “gratuito” di streaming e della capacità di Spotify di convertire i clienti ai servizi a pagamento, le case discografiche si sarebbero fatte convincere dall’entità degli anticipi garantiti dalla società svedese.