Ripetutamente dati per spacciati, i supporti “fisici” di musica non sono ancora pronti a s scomparire dal mercato (neppure negli Stati Uniti, Paese che ha abbracciato velocemente il digitale): l’ennesima conferma della esistenza di un consistente segmento di pubblico tuttora attratto dal prodotto “tangibile” e collezionabile arriva per bocca dell’ex general manager di Yahoo! Music Ian Rogers, che oggi dirige TopSpin Media, una società che offre a circa 3 mila artisti una piattaforma marketing on-line attraverso cui massimizzare la propria fanbase e il proprio brand. “Il 50 per cento di ciò che vendiamo è digitale, e il 50 % contiene in sé qualche prodotto fisico: e questo 50 % genera il 75 % dei ricavi, o anche di più” ha spiegato Rogers intervenendo alla conferenza New Noise di Santa Barbara (California), aggiungendo che “fortunatamente siamo oltre il concetto di prodotto unidimensionale che va bene per tutti”. Gli artisti che si rivolgono a TopSpin (e non solo loro, ovviamente) beneficiano del successo riscosso sul mercato dalle deluxe editions degli album arricchite da libri, memorabilia, dischi e dvd bonus (ultimo esempio, il box “The promise: the making of Darkness on the edge of town” di Bruce Springsteen). Si tratta di prodotti generalmente molto costosi, che garantiscono alle etichette discografiche e agli artisti dotati di una fanbase ampia e dedicata margini molto più elevati, prolungando l’esistenza e la redditività di supporti sempre più trascurati, nella loro versione standard, dal mercato.