America Online alleata o nemica dell’industria musicale? Il colosso della comunicazione in rete, partner della major discografica Warner Music in seguito alla megafusione con il gruppo Time Warner, sembra stare tra due fuochi, ora che un tribunale tedesco di Monaco di Baviera lo ha ritenuto corresponsabile degli scambi di files musicali “piratati” che avvengono tra gli abbonati ai suoi servizi telematici. La decisione della Corte di Giustizia baverese risale a mercoledì scorso 12 aprile, e fa riferimento a una causa intentata due anni fa contro AOL Germany da Hit Box Software, un’azienda tedesca che rende disponibili per il download a pagamento basi musicali strumentali destinate principalmente ad uso karaoke. Secondo i portavoce di Hitbox, diversi di questi brani (inclusa una versione strumentale di “Get Down” dei Backstreet Boys) sarebbero stati scambiati illegalmente oltre mille volte attraverso i siti di AOL. Dando ragione alle loro tesi e sancendo la corresponsabilità del provider, il giudice tedesco ha tuttavia sospeso il giudizio su una richiesta di risarcimento danni del valore di 50.000 dollari avanzata da Hitbox. Molti operatori del settore discografico hanno salutato con soddisfazione la pronuncia del tribunale, ritenendola di grande aiuto nella lotta che i detentori dei copyright musicali sostengono contro l’uso non autorizzato della musica sul web (i provider e le web companies sostengono da sempre il principio della sollevazione da ogni responsabilità rispettto ai contenuti introdotti in rete dai loro clienti). Annunciando la decisione di ricorrere in appello contro il giudizio, i portavoce di AOL Germany hanno sostenuto la loro buona fede, sottolineando di avere immediatamente chiuso il forum di abbonati che si scambiavano i files non appena venuti a conoscenza del fenomeno, e aggiungendo di non voler esercitare nessuna censura né di essere tecnicamente in grado di controllare in dettaglio l’enorme flusso di dati e di informazioni che passa ogni giorno sui loro server.