Tengono bene le vendite negli USA, calano in Giappone; cresce la pirateria sudamericana, e nel complesso il mercato discografico mondiale è in leggerissima espansione. Sono questi i risultati dell’analisi della International Federation of the Phonographic Industry (IFPI). Il presidente dell’associazione, Jay Berman, ha spiegato alla "Reuters": "Con la ripresa dell’economia mondiale nel 2000 ci aspettiamo una crescita. Ma nel 1999 le vendite complessive, pur salite dello 0,7 % in termini di fatturato (oggi pari a 38,5 miliardi di dollari), rimangono invariate in termini di pezzi venduti - 3,8 miliardi. La pirateria e il downloading illegale potrebbero frenare la possibile espansione". <br> Internet, per ora, rappresenta una fetta piuttosto ridotta della torta: solo il 2,4% del totale. A dispetto della grande attenzione per il formato MP3, le vendite dei CD non sono calate, ma salite del 3%, e oggi il 65% dei supporti venduti è costituito da CD - la cassetta continua invece nel suo declino. <br> In ogni caso, il mercato principale, quello americano (40% del totale), è in salute: per il quinto anno consecutivo, il segno è positivo (+8% di fatturato). Per quanto riguarda gli altri paesi, il Giappone (17% del mercato mondiale) mostra un declino del 7% nelle vendite, e il Sudamerica, pur vantando un boom nelle esportazioni, è alle prese con un analogo boom della pirateria, radicata in particolar modo in Brasile. L’Europa, come è noto, non è da meno; tra i segnali degni di interesse, quello della Gran Bretagna (7,6% del totale mondiale), dove un revival dei singoli ha salvato l’annata. "Nel complesso, il 1999 è stato un buon anno, tenuto conto del fatto che non ci sono stati successi internazionali come quello di Celine Dion in ‘My heart will go on’", ha concluso Berman.