“The Beatles. Ora su iTunes” strilla il sito italiano della Apple, illustrato da foto in bianco e nero dei Fab Four (primo e ultimo periodo), spot e filmati. Tutti i tredici album ufficiali del quartetto (più “Past masters” e le antologie “rossa” e “blu”) sono finalmente scaricabili dalla piattaforma Apple. A prezzi “top”, come sempre accade quando c’è di mezzo il più prezioso catalogo del pop: i singoli brani costano 1,29 euro ciascuno, gli “iTunes LP” 12,99 euro, i doppi album 19,99 euro e il cofanetto 149 euro; oltre ai “mini-documentari” inclusi nelle versioni rimasterizzate uscite nel 2009, quest’ultimo contiene anche un “bonus” esclusivo, l’intero filmato della prima esibizione americana del gruppo tenuta l’11 febbraio del 1964 al Washington Coliseum (lo show, della durata di mezz’ora, venne ripreso dalla CBS e trasmesso a circuito chiuso accanto ad esibizioni di altri gruppi in alcuni cinema americani). Il sito Apple annuncia “in arrivo” un’edizione speciale delle carte regalo con cui fare acquisti del catalogo Beatles su iTunes: ma per il momento non fa alcuna menzione di prodotti (iPod, iPhone o iPad) “firmati” dai Quattro, come favoleggiato da qualcuno. Con l’arrivo dei Beatles su iTunes cade uno degli ultimi ostacoli alla digitalizzazione dell’intero catalogo storico pop e rock internazionale (tra i pochi a non volerne ancora sapere spiccano gli AC/DC): le trattative tra EMI, Apple Corps (la società che fa capo ai Beatles e ai loro eredi) e Steve Jobs sono state lunghe ed estenuanti. “E’ stata una long and winding road, una strada lunga e tortuosa”, ha scherzato lo stesso Jobs annunciando l’evento, e chissà cosa ha dovuto concedere per sbloccare la situazione.