Alcuni gruppi doo-wop e soul degli anni Cinquanta e Sessanta scendono in campo contro case discografiche e MP3.com per rivendicare i propri diritti a percepire guadagni sulla vendita ‘digitale’ delle loro canzoni. Presentata presso il tribunale di New York, la causa è stata avanzata da Chamber Brothers, Coasters e Original Drifters contro BMG Entertainment, Sony Music Entertainment, Warner Music Group e Universal Music Group, e le diffida dal vendere - o concedere permesso di vendita - via Internet di versioni ‘digitali’ delle canzoni del repertorio di quei gruppi. Inoltre, la causa è avanzata contro MP3.com che - attraverso il servizio MyMP3.com - permette l’ascolto in streaming audio di brani digitali. Nessuno dei querelati ha rilasciato dichiarazioni.<br> L’azione legale intende costituire un precedente di riferimento per tutti gli artisti che hanno registrato dischi prima del 31 dicembre 1995, quando è entrato in vigore il Digital Music Performance Rights in Sound Recording Acts; prima d’allora, la legge federale sui diritti d’autore non regolava il settore del broadcasting digitale. I querelanti sostengono che le case discografiche “non possiedono i diritti che sostengono di detenere nella causa da esse avanzata contro MP3.com”, causa che - vedi News - dovrebbe chiudersi con un verdetto proprio oggi, 28 aprile.