La catena inglese si prepara a dire addio a uno dei suoi maggiori negozi londinesi, sito al numero 360 di Oxford Street (la via dello shopping della capitale). La società, infatti, sta finalizzando in questi giorni la cessione del contratto di locazione dell’immobile alla catena di abbigliamento statunitense Forever 21. Con il denaro intascato dall'operazione, 13,75 milioni di sterline, HMV intende ripianare una parte dei suoi debiti; ma l’amministratore delegato Simon Fox ha spiegato di voler anche rafforzare (trasferendo una parte del personale in esubero) gli altri punti vendita presenti nel West End, a partire da quello sito nel complesso del Trocadero Centre (di fronte a Piccadilly Circus) e ad Oxford Circus: per quest’ultimo, considerato il negozio di punta della catena e sito al numero 150 della stessa Oxford Street, il contratto di affitto è appena stato rinnovato per altri dieci anni. In Oxford Street (ma sull’altro lato della strada, ai numeri civici 363-367), la società Gramophone Company, allora titolare del marchio, inaugurò nel luglio del 1921 il primo punto vendita recante l’insegna His Master’s Voice (poi HMV): fu lì che nel febbraio del 1962 il manager dei Beatles Brian Epstein fece stampare su acetato alcuni provini realizzati il mese prima per la casa discografica Decca, procurando ai Fab Four il loro primo contratto editoriale. Con la chiusura del negozio di HMV ad Oxford Street, che fa seguito a quella del Tower Records di Piccadilly Circus e poi del Virgin Megastore (in seguito ribatezzato Zavvi) sempre in Oxford Street (lato Tottenham Court Road), il centro di Londra ha perso in pochi anni alcuni dei suoi maggiori negozi di dischi e di prodotti di intrattenimento. Ultimamente la società inglese aveva cominciato a diversificare i suoi investimenti, puntando soprattutto sulla musica dal vivo attraverso la joint venture con il Mama Group.