L’esclusiva di iTunes sul catalogo digitale dei Beatles, a quanto pare, non sarà cosa di poche settimane: fonti anonime della EMI, parlando con la stampa americana (ad esempio con il sito Hypebot), hanno dichiarato che coprirà tutta la stagione natalizia e la fine dell’anno, assicurando al negozio virtuale di Steve Jobs un ulteriore e importante vantaggio concorrenziale sugli altri operatori del mercato (Amazon e Google, che pure non dispone ancora di uno store digitale, risultano essere le altre due opzioni prese in considerazione). Il sito Billboard.biz, intanto, ha rivelato alcuni retroscena dell’accordo siglato da Apple (la società che gestisce iTunes), Apple Corps (la società che fa capo ai Beatles) ed EMI Music, licenziataria dei diritti di sfruttamento dei master dei Fab Four, dopo una estenuante trattativa durata anni e complicata sia dalla natura dei rapporti contrattuali esistenti tra EMI e Beatles, sia dalla (legittima) attenzione che questi ultimi pongono nella salvaguardia del loro patrimonio artistico. Le fonti sentite dal trade magazine statunitense (tra cui il vp di EMI Music Services North America Dominic Pandiscia) individuano nel nuovo ad della EMI Roger Faxon e nel ceo di Apple Corps Jeff Jones gli uomini chiave la cui volontà ha permesso di sbloccare una situazione rimasta congelata per anni. Il primo ha fatto dell’accordo con iTunes una delle sue priorità immediate, mentre il secondo – scrive Billboard.biz – si è rivelato una controparte molto più malleabile e aperta al dialogo del suo predecessore Neil Aspinall, l’amico intimo e tuttofare dei Beatles scomparso nel marzo del 2008. Le clausole del contratto restano ovviamente riservate, ma pare che Steve Jobs abbia accettato di pagare anticipi “sostanziosi” in cambio del diritto esclusivo a vendere il catalogo digitale fino a una data imprecisata del 2011. Secondo fonti citate dal New York Post il prezzo di 1,29 dollari (o 1,29 euro) incassato per ogni canzone venduta su iTunes verrà così ripartito: 0,30 dollari alla Apple, 0,09 dollari all’editore Sony/ATV e 0,45 dollari a testa per la EMI e per i Beatles (e i loro eredi).