Austin è la capitale rock degli Stati Uniti. L’investitura arriva da Songkick, il maggior database di musica dal vivo in rete, a seguito di uno studio che calcola il numero di concerti pro capite (in proporzione cioè al numero di abitanti) tenuti nelle città americane nel corso del 2010: la città universitaria del Texas si aggiudica a mani basse il primato, sicuramente avvantaggiata dalla impressionante quantità di show che hanno luogo ogni anno in occasione del celebre South by Southwest (noto anche con l’acronimo di SXSW) Fatto 100 il “punteggio rock” di Austin, alle sue spalle si piazzano Madison (Wisconsin, con un punteggio di 78), New Orleans (57), Las Vegas (51), Denver (44), Milwaukee (38), il distretto Minneapolis/St.Paul (noto anche come il nome di The Twin Cities, punteggio 36), Seattle (35), Portland (35) e Nashville (34). Songkick ha anche compilato una classifica basata sui prezzi medi dei biglietti: la città più cara (e non può essere considerata una sorpresa) risulta essere Las Vegas, capitale del gioco e degli show faraonici, con un prezzo medio di 62,76 dollari; la più economica Portland, città colta e universitaria, con 10,33 dollari. Lo stesso studio prende in considerazione il numero di concerti tenuti da diversi artisti tra il 2007 e il 2010: in questo arco di tempo, rileva Songkick, solisti e gruppi di grande richiamo come Ben Harper, Pearl Jam e Iron Maiden hanno mantenuto più o meno la stessa frequenza di esibizioni dal vivo (31 all’anno, di media, contro i 30 di quattro anni prima), mentre è aumentata considerevolmente la media dei concerti tenuti dai gruppi e artisti classificati come meno famosi (da 22 a 38; il gruppo più attivo dal vivo risultano essere gli All Time Low con 508 show in quattro anni, quasi uno ogni tre giorni). Il motivo? “Crediamo sia direttamente legato all’aumento di visibilità delle band attraverso Internet”, spiega l’ad di Songkick Ian Hogarth.