Risolte le formalità burocratiche legate alla sua costituzione in forma di società consortile, l’agenzia italiana di collecting fonografico SCF (creata dall’industria discografica per riscuotere i diritti di trasmissione radiofonica e televisiva e le royalty dovute per ogni altro pubblico utilizzo di musica registrata) ha finalmente cominciato ad operare attivamente sotto la guida del presidente Franco Reali e del direttore generale Ettore Del Borrello. Costituita formalmente il 1° febbraio scorso dopo essere stata scorporata dalla Fimi (che in precedenza svolgeva in prima persona le funzioni di collecting), la SCF ha l’obbiettivo di incrementare la raccolta dei cosiddetti diritti connessi spettanti ad artisti e produttori fonografici e che in Italia, a causa della forte evasione da parte di molte emittenti radiofoniche, non superano, secondo quanto dichiarato dalla stessa SCF, i 15-20 miliardi annui (cifra di molto inferiore a quella raccolta nel resto d’Europa). A questo scopo la società ha avviato per la prima volta una negoziazione con le radio private italiane mentre , secondo quanto dichiarato da Del Borrello, sono già a uno stadio molto avanzato le trattative con i maggiori utilizzatori, Rai e Mediaset. Gli accordi in questione potrebbero essere chiusi prima dell’estate.