Il cambio della guardia al vertice della Arista deciso dalla BMG è andato di traverso a molti artisti scoperti dal fondatore dell’etichetta, e molti avevano accennato alla possibilità che alcuni di questi non sarebbero rimasti alle dipendenze del nuovo presidente, il mago della nuova black music Antonio “L.A.” Reid. E infatti, il primo addio illustre è arrivato: è quello di Patti Smith. La cantautrice, che ha da poco pubblicato l’album “Gung ho”, ha fatto sapere che quest’estate si cercherà un nuovo contratto, dopo 25 anni e otto album realizzati per la Arista. Fu proprio Clive Davis, del resto, a scoprirla a New York e a farle incidere “Horses” nel 1975. “Ho iniziato con Clive, finirò con Clive”, ha spiegato. “Sono rimasta all’Arista sotto la sua ala protettrice. Penso di aver fatto dei buoni lavori, ma so di non vendere tantissimi dischi. Clive mi ha permesso di lavorare a modo mio, e questo era tutto ciò che desideravo. Per il resto, la Arista non ha mai mostrato molta comprensione per quello che ho fatto, così come loro hanno fatto cose che io non avrei fatto… Ma la cosa più importante è stata che non hanno mai interferito con le mie idee”. Qualcuno ritiene che la Arista non abbia fatto molto per promuovere “Gung ho”, che nonostante gli elogi della critica da marzo a oggi ha venduto soltanto 27.000 copie negli Usa. Tuttavia la Smith assicura: “Il contratto era in scadenza, e non ho fatto un disco tanto per ottemperare ai miei obblighi. Credo di aver dato loro il mio album migliore”. La cantante non ha comunque aggiunto altro sui suoi progetti futuri.