La proliferazione di piattaforme legali di musica digitale ha frenato il file sharing pirata? Non si direbbe, stando alle conclusioni di una ricerca appena pubblicata dalla British Phonographic Industry inglese (BPI), “Digital Music Nation 2010”, dalla quale risulta che oltre tre quarti delle canzoni scaricate dagli utenti britannici di Internet nel corso dell’anno hanno natura illegale: il conto della BPI, proiettato fino al 31 dicembre, ammonta a 1,2 miliardi di file pirata (per un valore al dettaglio stimato di 984 milioni di sterline), contro i 370 milioni di brani regolarmente acquistati in rete dai consumatori di musica. Il download illegale riguarda il 28,8 % degli utenti Internet britannici, pari a 7,7 milioni di persone. “Scoprire che il 76 % dei download sono illegali è scioccante”, ha osservato l’ad dell’associazione dei discografici Geoff Taylor. “Nonostante il progresso del mercato legale e la diffusa conoscenza dei servizi autorizzati dall’industria il downloading pirata non si sta riducendo. Credo che qualcuno abbia perso di vista la necessità di un’azione urgente”, ha aggiunto Taylor rivolgendosi ai politici. “Il nostro compito è di aprirgli gli occhi”.