Cattive (ma non inattese) notizie arrivano dal Regno Unito, dove l’acquisto di album musicali legali, in formato fisico o digitale, continua a diminuire: i 119,9 milioni di unità vendute certificati dalla Official Charts Company per il 2010 equivalgono a un calo del 7 % rispetto all’anno precedente a dispetto della crescita degli album digitali, che oggi rappresentano il 17,5 % del totale (+ 30,6 % rispetto al 2009). Meglio vanno le cose nel settore dei singoli, la cui domanda, grazie proprio ai download, ha ripreso a crescere da tre anni: i risultati del 2010 (161,8 milioni di unità vendute, il 98 % delle quali in formato digitale) migliorano del 5,9 % i risultati del 2009. “Per quanto sia incoraggiante vedere crescere il mercato digitale”, avverte tuttavia l’ad dell’associazione dei discografici BPI Goeff Taylor, “i download legali sono schiacciati da quelli illegali e non sono in grado di contrastare il declino delle vendite di Cd” (98 milioni di pezzi, - 12,4 %). Ed è proprio sul fronte dell’antipirateria che Taylor invoca nuovi e urgenti interventi: “Un’azione significativa tesa a contrastare il downloading illegale resta assolutamente vitale se vogliamo stabilizzare le vendite di musica nel Regno Unito, o sperare di riprendere a crescere. In caso contrario gli investimenti in nuovi talenti musicali e in nuovi servizi digitali inizieranno a prosciugarsi”.