Cupe nubi sul futuro di Napster Inc, l’azienda che organizza lo scambio di files musicali ormai semplicemente definito “il Napster”. La potentissima RIAA, Recording Industry Association of America, ha infatti chiesto ad un giudice federale un’azione preliminare contro Napster Inc in cui si metta fine allo scambio di files di brani musicali protetti da copyright. In parole più semplici: Napster dovrebbe chiudere subito i battenti. La RIAA, naturalmente, non vuole attirarsi le ire degli utenti Internet che utilizzano il metodo di downloading della Napster Inc, ed ha affermato che “non è un nostro affare farla chiudere, noi ci occupiamo solo di proteggere i lavori protetti da copyright”, ma il significato della sua azione è piuttosto chiaro. Nel frattempo Napster ha trovato un inaspettato nemico: la MP3.com<br>Michael Robertson, CEO appunto dell’azienda che in un certo senso ha aperto le porte al business Napster, ha affermato che “Napster non è un metodo designato per promuovere o condividere la musica di artisti sconosciuti o meno conosciuti, gli artisti sconosciuti su Napster non possono essere trovati”.