I maggiori siti “pirata” nel mondo attraggono ogni anno 53 miliardi di visite: l’impressionante cifra è frutto di una ricerca condotta dalla security firm MarkMonitor, che ha preso nota dei contatti (ma non degli effettivi scambi di files) conteggiati presso 43 destinazioni Web selezionate tra piattaforme P2P, Torrent trackers e altri siti utilizzati per far circolare in rete contenuti audio e video non autorizzati dai titolari dei diritti. Dalle rilevazioni della società, risulta che il traffico verso siti “sospettati di offrire contenuti pirata” supera i 146 milioni di visite al giorno. Di queste, 21 milioni sono concentrate su grandi contenitori come MegaVideo, MegaUpload e RapidShare (appena scagionata da un tribunale tedesco dalle accuse di pirateria rivoltegli dal produttore di videogames Atari, la Web company svizzera ha ingaggiato un lobbysta a Washington per difendere le sue ragioni in Campidoglio). E uno dei risultati meno scontati della ricerca, come rileva Paul Resnikoff su Digital Music News, consiste proprio nel fatto che più di due terzi dei siti cosiddetti pirata (il 67 %) è tuttora localizzato in Nord America e in Europa Occidentale, e non in Asia o nei Paesi dell’Est europeo.