Il piano di riduzione del personale annunciato da Myspace (che coinvolge 500 dipendenti nel mondo, pari al 47 % dell’organico) non riguarda l’Italia. Nel nostro Paese, infatti, già dal 1° settembre del 2009 è Fox Networks a gestire le attività di marketing e commerciali di Myspace, dando vita a quello che il ceo Mike Jones definisce “un ecosistema che unisce alla dimensione social e alla creatività di Myspace l’entertainment dei canali Fox e il web advertising di Fox Networks” e che non viene toccato dalla riorganizzazione. “Myspace”, aggiunge Jones, “manterrà un team internazionale dedicato che lavorerà con i partner per garantire i suoi servizi agli utenti, agli editori e agli inserzionisti pubblicitari. Siamo costretti a prendere queste misure, difficili ma necessarie, per consentire all’azienda di intraprendere un sentiero di crescita sostenibile e di redditività. La nuova struttura organizzativa ci consentirà di muoverci meglio per sviluppare nuovi prodotti più rapidamente e ottenere maggiore flessibilità da un punto di vista finanziario”. Obiettivo finale, “quello di ridare all’azienda una cultura imprenditoriale con particolare attenzione all’innovazione tecnologica”. Jones sostiene che il “nuovo” Myspace, riconfigurato di recente come “hub” di contenuti di intrattenimento, sta riscuotendo risultati positivi e un incremento tanto in termini di profitto che di numero di utenti, con oltre 3,3 milioni di nuovi profili e più di 134 mila “pagine tematiche” (che consentono agli utenti di accedere ai contenuti di entertainment provenienti da blog e siti di news esterni) accumulate dal momento del lancio a livello mondiale. Risultano in aumento, secondo Jones, anche gli utenti che accedono a Myspace da dispositivi mobili: + 4 % (22 milioni di persone) tra il novembre e il dicembre 2010. “A livello internazionale”, aggiunge Jones, “Myspace sta siglando partnership strategiche in paesi come il Regno Unito, la Germania e l’Australia per gestire la vendita pubblicitaria e i contenuti”.