La società di edizioni musicali Kobalt (rappresentata in Italia dalla Feedback/Tune Fit di Sandor Mallasz, per quanto riguarda la gestione delle sincronizzazioni) allarga il suo raggio d’azione: provvederà direttamente a riscuotere per conto degli autori amministrati (tra cui i Pearl Jam, nella foto) tutti i diritti “connessi”, cioè le royalty che maturano ogni volta che una canzone viene eseguita in pubblico, trasmessa in radio, in tv o su Internet, noleggiata o duplicata dall’utente personale per uso personale. “Il mondo del publishing è cambiato”, ha spiegato il fondatore e ad della società Willard Ahdritz in un’intervista esclusiva concessa al trade magazine inglese Music Week durante il Midem di Cannes. “Nell’ambito della raccolta di royalty, i diritti connessi sono un settore che è cresciuto in modo imponente negli ultimi vent’anni e che ha ancora molta strada davanti. Nel momento in cui gli editori devono diversificare le loro fonti di ricavo, un numero sempre maggiore di operatori entrerà direttamente in questo settore. Facendolo, stiamo semplicemente creando nuove opportunità e nuove fonti di reddito sul versante delle edizioni musicali. Si tratta di un passo rivoluzionario, ma se si vuole continuare a essere protagonisti di questo mondo bisogna darsi da fare”. Per gestire la raccolta e la distribuzione dei diritti connessi, la Kobalt si avvarrà della collaborazione delle società di collecting Sound Exchange, PPL e SEMA. Sul portale on-line della società, gli autori rappresentanti troveranno informazioni sulla situazione aggiornate in tempo reale territorio per territorio.