Complice un tasso di pirateria oltre i livelli di guardia, il mercato discografico spagnolo continua ad essere in grande affanno. Il valore complessivo del fatturato, secondo i dati relativi al 2010 appena diffusi dall’associazione di categoria Promusicae, è calato di un altro 21,1 %, a 167 milioni di euro: effetto combinato di un ulteriore crollo nelle vendite di supporti fisici, cd e dvd (- 28,5 %) e di un andamento schizofrenico dei supporti digitali, dove la grande accelerazione dei servizi in abbonamento e in streaming (incassi per 11 e 9,4 milioni di euro rispettivamente, + 174 % e + 1.712 %) sembra fagocitare i ricavi generati dai download, 17,1 milioni di euro appena (11,6 milioni dai negozi on-line, - 25 %; e 6,5 milioni dalle piattaforme mobili, - 46 %). Nel Paese iberico resta altissimo l’allarme pirateria digitale: un sondaggio risalente allo scorso anno rileva che il 45 % degli utenti Internet attivi del Paese (intendendo per tali quelli che si collegano almeno una volta al mese) frequenta siti di download illegale, a fronte di una media europea pari al 23 %.