Secondo YouTube i notevoli incrementi nel consumo del proprio 'repository' di video musicali sono destinati a determinare un peso dello streaming gratuito pari almeno a quello della musica a pagamento per l'industria discografica. Sono diversi i fattori di crescita del fatturato individuati dal video portale (che è interamente di proprietà di Google, simultaneamente impegnato a sbloccare il lancio di un cloud music service), ma prevalgono tra essi la diffusione degli smart-phone e il consumo di video in mobilità, l'ottimizzazione e la progressiva diffusione di formati pubblicitari video efficaci nonchè l'ormai avvenuta accettazione del sistema di Ad-words nella pubblicità di YouTube. Non irrilevante, infine, secondo la dirigenza di YouTube, il peso del sistema di "Content ID" che permette ai publisher di beneficiare anche del recupero di royalties da parte di chi infrange la legge sul copyright. Parlando a evolver.fm, Chris Maxcy di YouTube ha affermato che i partner della società di maggiori dimensioni stanno già guadagnando diversi milioni di dollari al mese grazie alla retrocessione dei diritti sullo streaming gratuito e che si augura, a un anno di distanza, di potere commentare un'ulteriore crescita di 2-3 volte il livello di attività e di fatturato attuali.