James Brown ha firmato un contratto con il Pullman Group del valore complessivo di cento milioni di dollari (al cambio attuale oltre 180 miliardi di lire), del quale intascherà immediatamente una quota compresa tra 35 e 55 milioni di dollari. Oggetto dell'accordo: l'emissione e la quotazione in borsa di obbligazioni che porteranno il suo nome. Il Pullman Group è lo stesso che varcò questa nuova frontiera tra economia e musica, rilasciando e quotando oltre tre anni fa gli ormai celebri Bowie Bonds, e ripetendo poi l'operazione con altri artisti e autori, tra cui Ashford & Simpson e Holland-Dozier-Holland. Lo schema, pertanto, è il medesimo: l'artista quotato riceve subito un importo ricavato dalla stima della futura rendita generata dalle vendite e dallo sfruttamento del suo catalogo, che cede come contropartita immediata anzichè attendere l'incasso delle royalty (le quali, invece, sono gestite e incassate dalla società collocatrice, che trattiene per sè delle commissioni e specula sull'andamento del valore delle obbligazioni originate dal catalogo). Per la cronaca, il catalogo di James Brown conta circa 750 canzoni.