Buone notizie per l’industria discografica e gli organismi internazionali che combattono la pirateria musicale: la Polonia, uno dei paesi europei a più alta incidenza di Cd e cassette falsi (oltre il 40 % del fatturato globale, 55 milioni di dollari Usa nel solo 1999) ha approvato nuove disposizioni di legge destinate a stringere la morsa intorno all’attività dei contraffattori. La settimana scorsa il presidente polacco Aleksander Kwasniewski ha finalmente apposto la firma ad alcuni essenziali emendamenti alla legge sul copyright che introducono nuove ipotesi di reato penale a carico dei pirati nonché un inasprimento delle sanzioni e un’estensione dei poteri concessi a forze di polizia e magistratura. Ma soprattutto, la nuova legislazione estende i termini di protezione dei diritti d’autore agli standard europei (50 anni): le norme precedenti, che proteggevano soltanto le registrazioni discografiche posteriori al 1974, avevano innescato in Polonia un vero e proprio boom del traffico clandestino di supporti musicali. Modifiche sostanziali alla cosiddetta legge antipirateria sono attese anche in Italia entro la fine del mese di luglio, dopo che la Camera dei Deputati ha votato un nuovo testo emendato e lo ha trasmesso al Senato per l’approvazione definitiva.