Quella dei Lamb è una proposta inusuale, nell’ambito di un festival rock: il quintetto inglese ha proposto un mix di jungle, jazz e techno nei sei brani presentati - due dei quali di nuovo composizione, e destinati, a quanto ha detto la cantante Louise, al prossimo album. Il pubblico ha risposto tutto sommato bene, se si tiene conto della ancora acerba fama del gruppo e del particolare genere musicale, più in sintonia con una notte d’inverno a Bristol che non con un pomeriggio estivo a Monza. Ragion per cui, quando il tastierista e leader del gruppo ha esortato la gente a ballare per un sano scambio di energia, è stato solo parzialmente accontentato; in ogni caso il gruppo di “Fear of fours” si è rivelato capace di creare atmosfere molto intense, alla Portishead. A margine, la frontwoman, che si è esibita in gonna lunga e reggiseno, ha rivelato che la band, reduce da Montreux dove si è esibita ieri, ha rischiato di dare forfait al Monza Rock Festival: “Siamo molto felici di essere qui perché fino a dieci minuti fa i nostri strumenti erano ancora per strada, e temevamo di non farcela”.