Da tempo autori e editori musicali sostenevano che anche l’ascolto di frammenti di brani musicali in rete (i cosiddetti “sample audio” offerti dai maggiori rivenditori online per stimolare l’acquisto di musica da parte degli utenti del web) è una forma di consumo musicale, e come tale deve essere regolarmente remunerata. E ora anche DiscoverMusic.com, il più grande fornitore di sample audio per i siti che esercitano il commercio elettronico, ha dato loro ragione, firmando accordi di licenza con le maggiori società degli autori e editori statunitensi, ASCAP, BMI e SESAC. I rappresentanti delle tre organizzazioni hanno naturalmente commentato con grande soddisfazione il raggiungimento dell’intesa, che estende la protezione economica dei diritti musicali in rete a un servizio che distribuisce oltre 2 milioni e mezzo di clip audio a 90 siti internet e che nel solo ultimo anno ha diffuso in streaming oltre 50 milioni di brani.