Dopo Napster, MP3.com e MP3Board i discografici americani puntano i fucili contro un quarto bersaglio, il motore di ricerca audio e video Scour: questa volta però scende in campo anche la potentissima Motion Pictures Association of America (MPAA), l’organizzazione degli studios cinematografici di Hollywood, e nel mirino finisce un pezzo grosso dell’establishment, l’ex dirigente Disney e agente cinematografico di grido Michael Ovitz. MPAA, RIAA (discografici) e NMPA (editori musicali) hanno infatti unito le forze contro Scour Exchange, un servizio online che il presidente dell’industria cinematografica Usa Jack Valenti definisce “un Napster con i film”. Il software consente infatti lo scambio libero e gratuito in rete di musica, video, lungometraggi e immagini fisse: “un furto vero e proprio”, secondo le tre associazioni, che il 20 luglio sono ricorse a un tribunale federale di Manhattan, chiedendo un’ingiunzione che obblighi i gestori del servizio a rimuovere immediatamente dai server le opere di loro proprietà e protette da copyright. Il presidente di Scour, Dan Rodriguez, si è detto sorpreso dell’azione di forza, citando la volontà della società di collaborare con l’industria e gli accordi di licenza in essere con marchi come Miramax e Hollywood Records. Ma produttori cinematografici, discografici e editori musicali non sentono ragioni e sono determinati a usare la mano pesante. La loro richiesta è di 150.000 dollari di risarcimento per ogni opera diffusa senza autorizzazione: considerando che i file scambiati sono probabilmente nell’ordine di milioni, ce ne sarebbe abbastanza per affossare immediatamente la intraprendente web company americana.