Sorpresa: tra il 2009 e il 2010 il numero di album pubblicati negli Stati Uniti – in formato fisico e/o digitale – è calato di ben il 22 %, passando da 96 mila a circa 75 mila titoli. Il dato, fornito da Nielsen, riporta l’industria statunitense più o meno ai livelli del 2006 (76 mila album), dopo il picco produttivo registrato nel 2008 (106 mila titoli pubblicati). Colpa della pirateria digitale e della crisi di mercato che comprime gli investimenti? Glenn Peoples di Billboard propende piuttosto per motivi legati alla distribuzione: dopo avere travasato sul digitale un’enorme quantità di titoli di catalogo negli anni precedenti, distributori ed etichette hanno meno materiale da distribuire sui canali digitali e riducono naturalmente il ritmo delle pubblicazioni. Il rallentamento potrebbe essere legato anche allo scarsissimo successo commerciale riscontrato dalla maggior parte delle emissioni, un fenomeno che in un certo senso sembra sconfessare la teoria della “coda lunga”: 60 mila degli album immessi sul mercato nel corso del 2010, ovvero l’80 %, hanno venduto meno di 100 copie ciascuno.