Un ventiseienne di Uppsala, poco meno di 70 chilometri a Nord di Stoccolma, è stato condannato da un tribunale svedese al pagamento di un’ammenda di 200 corone, pari a circa 311 dollari, per avere reso disponibili su Internet 44 file musicali illegali: in termini unitari, la “multa” equivale dunque alla risibile somma di 7 dollari per brano piratato. “Un buffetto sul polso”, ammette il sito TorrentFreak, considerando le pesantissime sanzioni in cui sono incorsi precedentemente alcuni file sharer statunitensi a loro volta denunciati dalla federazione dei discografici IFPI: come ad esempio Joel Tenenbaum, condannato a un’ammenda di 67.500 dollari per la messa in condivisione di 31 brani (valore unitario per brano: 2.177 dollari), o Jammie Thomas-Rasset, vistosi piombare addosso una richiesta di risarcimento danni da 1 milione e mezzo di dollari, 62.500 dollari a canzone, per avere messo in rete 24 brani musicali non autorizzati. Secondo Rick Falkvinge, fondatore del Pirate Party, “forse i tribunali svedesi stanno rinsavendo, quando si tratta di giudicare di violazioni senza fini di lucro ai monopoli sui copyright”. “Il verdetto”, ha aggiunto, “è in netto contrasto con il giudizio politico emesso nel processo a The Pirate Bay, dove quattro persone sono state condannate a lunghi periodi di detenzione e a pagaree 3 milioni e mezzo di euro semplicemente per avere fornito un aiuto alla possibile condivisione di 33 opere protette”.