Jimmy Iovine, presidente/ceo di Interscope Records, giurato di American Idol e molto altro, ce l’ha quasi fatta: la sua casa discografica, Universal Music, e iTunes, leader nella distribuzione di musica online, sembrano intenzionate a dare ascolto alla sua richiesta di migliorare sensibilmente la qualità dei file audio venduti attraverso le piattaforme digitali, portandola dagli attuali 16 bit all’alta fedeltà dei 24 bit. In un’intervista concessa alla CNN, Iovine, titolare insieme a Dr. Dre di una società, Beats Audio, che produce cuffie stereo hi-fi, spiega che il progetto è in via di sviluppo, e che Apple, titolare di iTunes, è tra le prime società ad esserne coinvolte: “Stiamo lavorando con loro e con altri servizi digitali – piattaforme di download – per passare ai 24 bit. Alcuni dei loro dispositivi elettronici dovranno cambiare di conseguenza. Abbiamo ancora una lunga strada davanti”. Sia sul fronte dei fornitori di contenuti che su quello dei distributori digitali, il procedimento comporta ovviamente dei costi, che verosimilmente verranno trasferiti sul consumatore finale: a quest’ultimo (come già avviene) verrà probabilmente richiesto un prezzo “premium” per scaricare file audio in alta qualità. La crociata di Iovine in favore della qualità audio, intanto, trova ben disposto Rick Rubin, guru e co-presidente della Columbia Records, ma non convince Shawn Layden di Sony Network Entertainment, gestore del servizio di streaming Qriocity Music Unlimited: “”Non credo che la questione della qualità sia il problema principale, in questo momento”, sostiene Layden. “In tutto il mondo, gli appassionati di musica sembrano piuttosto interessati alla facilità di accesso”.