Seguendo l’esempio di BMG e Warner Music, anche la EMI ha raggiunto un patto extragiudiziale con MP3.com, uno dei bersagli grossi dell’industria discografica nella lotta alla diffusione non autorizzata di musica su internet. I termini economici dell’accordo non sono stati rivelati, ma sulla base dei contratti firmati con le altre due major si ritiene che la società di Michael Robertson si sia impegnata a pagare 20 milioni di dollari a titolo di risarcimento danni e a corrispondere una tariffa fissa per ogni canzone del catalogo EMI caricata sul database nonché per ogni atto di consumo, e cioè di ascolto in streaming, registrato sul sito del servizio. L’accordo non è esclusivo, e lascia alla EMI facoltà di licenziare il suo repertorio per lo streaming a qualunque altro operatore; le due restanti major discografiche, Sony Music e Universal, sono anch’esse in trattative con MP3.com.