Mentre i riflettori sono tutti puntati su Napster (vedi news), anche la vertenza tra la RIAA (federazione dei discografici statunitensi) e il sito MP3.com si arricchisce ogni settimana di nuovi episodi. Il giudice newyorkese Jed Rakoff, che in aprile aveva negato alla società di Michael Robertson il diritto di diffondere in streaming brani e cd senza l’autorizzazione delle case discografiche titolari, ha rinviato a un prossimo procedimento processuale ogni ulteriore decisione in merito, rifiutandosi anche di stabilire se il risarcimento danni per la violazione dei copyright vada calcolato sulla base del numero di cd inseriti nel database del sito (circa 80.000) oppure su quello dei brani in essi contenuti (in questo caso, naturalmente, la cifra sarebbe almeno 10-15 volte superiore). La prima udienza processuale potrebbe avere luogo il 28 agosto prossimo; intanto (vedi news) MP3.com ha già raggiunto accordi extragiudiziali con tre delle compagnie ricorrenti (Warner Music, BMG ed EMI), versando a ciascuna una somma che si aggirerebbe intorno ai 20 milioni di dollari.