Dopo avere annunciato, un paio di giorni fa, la firma di un accordo di licenza (a breve termine) con la EMI, il servizio di musica digitale Qtrax è entrato finalmente in azione: per ora solo in cinque Paesi (Canada, Hong Kong, Australia, Nuova Zelanda e Fiji) ma prossimamente – anticipa la società – in una trentina di altri mercati che verranno annunciati a tempo debito. Stavolta, a differenza di quanto accaduto al Midem tre anni fa, il tutto è accaduto in sordina. La piattaforma funziona secondo un modello di business ormai “classico” (o, secondo i detrattori, antiquato), offrendo musica gratuita in download riproducibile per mezzo di un player proprietario da scaricare sul computer; il finanziamento del sistema dovrebbe essere garantito dalle entrate pubblicitarie (gli spot precedono ogni download e scorrono anche durante la riproduzione del brano). Quanto all’offerta musicale, almeno in questa prima fase il database di Qtrax contiene titoli di back catalog ma non le maggiori novità discografiche. Gli accordi a breve termine siglati con EMI e altre etichette, secondo le informazioni raccolte da Billboard, hanno lo scopo di permettere alla società di incassare il denaro necessario a ripagare le stesse delle licenze concesse due anni fa, quando il lancio di Qtrax venne interrotto sul nascere. Secondo alcune fonti la loro durata sarebbe di tre mesi: dopo i quali, in caso di persistente insolvenza, le licenze verrebbero definitivamente ritirate.