Altri ostacoli in vista per gli architetti della megafusione tra America Online e Time Warner. La Commissione Europea, che vigila sulla tutela della concorrenza, ha messo nero su bianco le sue obiezioni al “merger” articolandole in un documento di 45 pagine i cui passi salienti sono stati ripresi lunedì 4 settembre dal sito web dell’agenzia di stampa Reuters. Succo del ponderoso memorandum redatto dalle autorità antitrust europee è che la fusione tra i due gruppi rischia di avere effetti dannosi per la concorrenza. In particolare, ne scaturirebbe una posizione dominante nei mercati della distribuzione musicale online e del software musicale, nonché nei diversi canali di accesso a internet e nel controllo dei contenuti destinati alle reti di comunicazione a banda larga. Le autorità europee sono preoccupate dalla quota di mercato che la nuova corporation (il cui valore è ora stimato intorno ai 132 miliardi di dollari) è in grado di sviluppare nei settori della musica, del cinema, dell’editoria e dell’intrattenimento e dalle sue possibilità di restringere l’accesso dei concorrenti alle reti di trasmissione digitale in suo possesso. La Commissione, si legge nel documento, teme il verificarsi di un effetto valanga, in base al quale “più contenuto attira più utenti, e un maggior numero di utenti attira più contenuti”. Preoccupazioni analoghe gli organi comunitari le avevano espresse pochi giorni prima sulla proposta fusione delle case discografiche EMI e Warner Music, che darebbe origine a un gruppo in grado di controllare dal 30 al 40 % del mercato mondiale della musica registrata e delle edizioni musicali (cifra tuttavia contestata pubblicamente da fonti EMI). Su entrambe le operazioni la decisione definitiva degli organi comunitari è attesa per il 4 ottobre prossimo; nel frattempo, questa settimana è previsto un incontro a porte chiuse tra i rappresentanti della Commissione e i vertici delle due società (compresi il presidente Time Warner Dick Parsons e il responsabili servizi interattivi di AOL Barry Schuler) al fine di confrontare le rispettive posizioni.