In congedo malattia per curare la propria salute, Steve Jobs è stato invitato a comparire in un processo che vede Apple sul banco degli imputati con l’accusa di avere violato le norme che tutelano la concorrenza. La decisione di chiamare Jobs a testimoniare si deve al giudice federale Howard Lloyd del tribunale di San José, il quale ha statuito che la sessione di domande e risposte con gli avvocati della controparte abbia una durata massima di due ore e attenga esclusivamente a un episodio verificatosi nel 2004: quando Apple, atttaverso un aggiornamento del software FairPlay incorporato nei lettori iPod, bloccò di fatto il funzionamento del programma Harmony con cui il concorrente RealNetworks permetteva ai suoi utenti di riprodurre sui player della Apple la musica scaricata dal suo portale, svincolandoli dall’ecosistema a circuito chiuso che collega gli stessi iPod al negozio digitale iTunes. Nel contesto della class action presentata contro Apple, Jobs è stato chiamato a testimoniare proprio in virtù della sua conoscenza approfondita e di prima mano dei fatti. Apple, che ha cercato in tutti i modi di evitare al suo amministratore delegato questa incombenza, non ha per il momento commentato l’ordinanza. Secondo alcuni esperti del campo legale, le sue possibilità di presentare un appello contro la decisione, invocando una indebita sofferenza per la persona di Jobs, hanno poche probabilità di successo.