Bisognerà attendere il 2 ottobre per sapere se la commissione antitrust dell’Unione Europea deciderà di dare il via libera al “merger” Vivendi-Seagram-Canal Plus o se, al contrario, disporrà un ulteriore periodo di inchiesta della durata di quattro mesi, come è avvenuto nel caso delle proposte fusioni tra AOL e Time Warner e Warner ed EMI (vedi news). Mentre l’operazione ha già ottenuto il via libera dalle autorità statunitensi e canadesi (dove tuttavia tutto è subordinato all’ulteriore approvazione da parte delle agenzie governative per l’industria e la cultura), in Europa il ritardo sulla tabella di marcia è dovuto al fatto che la commissione ha ritenuto insufficiente la documentazione presentata inizialmente dalle aziende interessate. Stante l’attuale situazione, gli analisti finanziari di Wall Street ritengono altamente improbabile che i vertici di Vivendi e Seagram possano rispettare gli obiettivi iniziali che prevedevano di completare l’affare entro la fine dell’anno.