Drastica riduzione del personale per Scour, una delle realtà emergenti (nonché più contrastate) dell’intrattenimento online. La Scour è gestore del servizio di “file sharing” Scour Exchange, che permette agli utenti di scambiarsi liberamente in rete filmati e brani musicali e che per questo motivo ha suscitato le ire dell’industria cinematografica e discografica americana.<br> Proprio la causa intentata contro la società dalle associazioni di categoria MPAA (cinema), RIAA (discografia) e NMPA (editoria musicale, vedi news) è alla base, secondo i portavoce dell’azienda, della decisione di licenziare 52 dei suoi 70 dipendenti: i potenziali investitori sarebbero spaventati dalla reazione dell’industria e avrebbero deciso di sospendere i finanziamenti necessari all’ulteriore sviluppo dell’impresa. Secondo fonti dell’industria, anche Michael Ovitz, uno dei personaggi più in vista della Hollywood cinematografica che di Scour è stato uno dei fondatori, sarebbe in procinto di vendere la sua quota di azioni per prendere le distanze dalla società. “La nostra assomiglia alla lotta di Davide contro Golia”, ha detto il presidente di Scour Dan Rodrigues a proposito della battaglia legale contro le major cinematografiche e musicali. “Speriamo che vada a finire nello stesso modo”.