E' il rumour del giorno sia per l'industria della musica che per quella dell'IT: News Corp. avrebbe proposto a Vevo di acquistare MySpace in cambio di una quota nel video portale musicale leader al mondo. Si tratta di due società che vivono periodi antitetici: Vevo è in costante ascesa, MySpace è protagonista di un declino vertiginoso: lo staff è stato tagliato del 47% in gennaio e dall'ultimo restyle del social network (ottobre 2010) gli utenti unici mensili sono scesi del 29% a 62,6 milioni dai precedenti 88 (una cifra, quest'ultima, già molto distante dall'apogeo del sito). Una fusione o incorporazione appare soprattutto il migliore dei way out per News Corp (che acquistò anni fa MySpace per oltre 500 milioni di dollari strappandolo a MTV). Ma quale sarebbe il senso industriale di un'operazione che, al momento, nessuna delle parti interessate ha commentato (nè smentito)? L'argomento forte non può che essere MySpace Music, il comune denominatore tra due entità che hanno focus diversi (monetizzazione dello streaming la prima, social business in senso lato la seconda) ma che condividono una struttura societaria simile. Vevo è infatti una joint venture tra due major (Sony Music e Universal Music) e il fondo Abu Dhabi Media; MySpace Music è una joint venture tra MySpace (ergo, News Corp) e le 4 major. Se la supposta proposta del venditore fosse accolta, EMI e Warner Music parteciperebbero indirettamente alla joint venture del video alla quale non si sono unite in precedenza. Inoltre, si lancerebbe il segnale che la discografia vede di buon occhio l'integrazione tra catalogo prodotti e profilazione di utenti e artisti, possibilmente con meccanismi di monetizzazione efficienti come quelli di Vevo. Infine, se Vevo acquisisse MySpace Music, MySpace si ritroverebbe nuovamente fianco a fianco di Google dopo che quest'ultima aveva funzionato da concessionaria con un contratto triennale e un minimo garantito di raccolta pubblicitaria: Vevo è infatti supportata dalla piattaforma di YouTube, a sua volta proprietà al 100% del colosso di Mountain View. In sintesi, operativamente si prospetterebbero due opzioni: una leggera, di deep linking tra il video e la pagina artista attraverso un meccanismo di search condiviso; una profonda, con l'assorbimento del marchio e del sito di MySpace Music dentro Vevo: in questo caso, ancora più che nel primo, si estenderebbe il bacino di utenza di un operatore unico e si procederebbe a un ulteriore taglio di personale, evidentemente ridondante in una piattaforma che necessita solo di gestione tecnica e banda per la quota di materiale di natura 'UGC' e delle stesse competenze per quanto attiene ai rapporti con artisti mainstream e major. (gdc)