Era la fine di giugno del 2001, quando Ferdinando Salzano si staccava da Maurizio Salvadori e da Trident Agency (società in cui allora ricopriva il ruolo di amministratore delegato) per mettersi in proprio. Il decimo compleanno dell’ F&P Group (ex Friends & Partners) di cui è fondatore, anima e amministratore delegato ricorre dunque tra tre mesi: ma il lancio di un nuovo brand (raffigurato qui sopra) e di un nuovo sito Internet (questo l’indirizzo) molto “social”, user-friendly e interattivo sono l'occasione giusta per rimarcare la ricorrenza e raccontarsi. A dispetto della brutta aria che tira in giro, anche nella musica dal vivo, l’intento celebrativo non è fuori luogo: F&P, roccaforte della musica italiana in formato live con ramificazioni importanti nei settori delle sponsorizzazioni e delle produzioni televisive (a proposito: già definite le date dei prossimi Wind Music Awards, in programma all’Arena di Verona il 27 e 28 maggio con messa in onda a giugno in prime time su Italia 1), ha chiuso il 2010 con un fatturato di 63 milioni di euro, 13 in più dell’anno precedente. Merito soprattutto dei concerti, che pure non sono immuni dalla recessione strutturale che investe l’intera industria musicale. “Siamo consapevoli della crisi, ovviamente. Ma siamo un’azienda solida e per ora, fortunatamente, non ne siamo stati colpiti”, spiega Salzano. I motivi? “Non sta a noi giudicare la qualità del nostro lavoro. A me sembra che, per quanto si sia fatto più selettivo, il pubblico non se la senta di rinunciare totalmente alle sue piccole evasioni quotidiane, alle attività di intrattenimento e di socializzazione. Continua ad andare ai concerti come va al cinema o al ristorante. O, quantomeno, non sacrifica gli avvenimenti che reputa più importanti. Ligabue, per fare un esempio, ha incrementato le vendite di biglietti del 30 % rispetto al suo tour precedente, e le prevendite per l’evento al Campovolo vanno a gonfie vele. La musica italiana continua a godere di buona salute, e io ho la fortuna di lavorare con molti degli artisti che hanno fatto la storia del pop nazionale in questi ultimi anni. In ventisette anni di professione, a dispetto della natura transitoria e a ‘progetto’ dei contratti che legano promoter e artisti, non ho perso nessuno di quelli che avrei voluto conservare nel roster (qualche nome, oltre al succitato Ligabue: Alessandra Amoroso, Biagio Antonacci, Claudio Baglioni, Mario Biondi, Pino Daniele, Elisa, Giorgia, Fiorella Mannoia, Marco Mengoni, Laura Pausini, Antonello Venditti, Renato Zero, Zucchero). Sarà che è quello il mio lavoro, e a quello dedico tutto il mio tempo e le mie energie: non mi avventuro nel management, ad esempio, perché non è il mio mestiere. Certo il mercato è difficile, bisogna investire molto in marketing, in comunicazione, in strutture e risorse umane: oggi siamo in 45, in F&P. Per questo, a chi accusa noi o Live Nation di monopolizzare il mercato rispondo che è diventato impossibile reggere a certi livelli conservando una dimensione da piccoli artigiani. Anche se una parte dell’appeal di F&P nei confronti degli artisti e dei loro collaboratori, credo, sta nell’abbinare la scala industriale a un profilo da ‘sartoria di lusso’ ” . Il passo successivo? “Pensare il business in forma sempre più allargata e integrata, investendo sempre di più oltre i suoi confini tradizionali. Stiamo ragionando, per esempio, sull’ipotesi di abbinare la distribuzione di album all’acquisto dei biglietti dei concerti, come già altri hanno fatto (dal 2008, va ricordato, il 51 % della proprietà di F&P è passata al gruppo Warner Music: Salzano, tuttavia, ha conservato piena autonomia operativa e collabora assiduamente anche con le major concorrenti - n.d.r.). Ma soprattutto, dopo anni in cui ci siamo ritagliati uno spazio da puri intermediari e fornitori di servizi, oggi ci interessa sviluppare un rapporto diretto e di fidelizzazione con la nostra utenza (un esempio concreto e recentissimo: le “Sugar card” create per i concerti di Zucchero all’Arena di Verona, riservate agli acquirenti online su Ticketone e che danno diritto a benefit, agevolazioni e sconti su voli aerei, ristoranti, hotel, parcheggi). La rete è il veicolo perfetto per raggiungere questo scopo”. Di qui la riconfigurazione del sito Internet, con un obiettivo ambizioso: “Ai miei collaboratori”, spiega Salzano, “ho chiesto di arrivare in breve tempo a un database di 500 mila nominativi profilati, suddivisi per artista, per genere musicale preferito e area geografica di residenza”. Come ci si arriva? “Con un sito agile, semplice, facile da usare e accessibile a tutti, quindicenni e sessantenni. Disegnato su misura in base alle esigenze comunicate dagli utenti stessi”, spiegano Riccardo Brambilla, Marketing Events Manager, e Laura Battista, New Media e Web Marketing Strategist di F&P. Tra le features principali: gratificazioni istantanee per chi si iscrive alla community (sotto forma di premi, gadget, contenuti esclusivi, incontri con gli artisti, accesso all’area PIT dei concerti), un calendario tascabile degli eventi scaricabile in formato pdf, una ricerca del punto vendita più vicino a casa tra i quattomila in elenco e link diretto per acquistare i biglietti online.. Oltre a un pulsante YouTube che rimanda a contenuti esclusivi caricati sulla piattaforma video e alla possibilità, per il pubblico, di valutare i concerti a cui ha assistito e recensirli, di caricare e guardare foto o video. Ma anche di comunicare, in uno spazio battezzato “il sito che vorrei”, i suoi suggerimenti sull’evoluzione della piattaforma. In sintesi: “Un sito multitasking e interamente social connected, in cui ogni contenuto è condivisibile su Facebook, su Twitter e altri social media”. Una bella opportunità anche per gli artisti che decidono di avvantaggiarsene o di creare sinergie con il proprio mondo Web… “In questo senso Ligabue e il LigaChannel sono stati dei pionieri: dal loro modo di coltivare la fanbase abbiamo sicuramente preso ispirazione”, dice Salzano. “Ma anche Laura Pausini e Fiorella Mannoia sono sempre state molto attente al rapporto con i fan”. “E un impegno serio, metodico e continuativo può portare a risultati straordinari”, aggiunge il Direttore Marketing e Progetti Speciali Andrea Papalia. “Un caso emblematico è quello di Giorgio Panariello: partito da zero, con il suo sito Facebook nel giro di sei mesi ha raccolto 300 mila fan. Raggiungendo un pubblico sicuramente nuovo, diverso e più giovane rispetto a quello tradizionale che lo segue su RaiUno”. “Del resto le statistiche parlano chiaro: da qui a quattro anni l’80 % delle vendite avrà luogo online”, conclude Salzano. “Internet e i social network sono il presente della musica e della comunicazione con il pubblico. Ed è in quella direzione che noi tutti, promoter e artisti, dobbiamo insistere”.