A dispetto dei suoi progressi in direzione di un servizio legale e autorizzato dalle case discografiche (per cui ha già siglato accordi di licenza con etichette indipendenti come Merge Records, Ultra Records e con i marchi associati al gruppo Merlin), Grooveshark resta in una posizione di aperto conflitto con le major musicali, alcune delle quali le hanno fatto causa in tribunale: tanto che sarebbero state proprio queste ultime, secondo le informazioni raccolte da Billboard, a spingere Google ad espellere la sua applicazione per smartphones dall’Android Market. La motivazione ufficiale della decisione fa riferimento a una non meglio precisata violazione dei termini di servizio. Ma Billboard fa notare che la mossa arriva in concomitanza con la testimonianza che il consigliere generale di Google Kent Walker è chiamato a rendere in materia di siti pirata di fronte alla Sottocommissione sulla Proprietà Intellettuale del Congresso Usa, e mentre la società di Mountain View è impegnata in delicate trattative con le case discografiche per avere il via libera al lancio della sua piattaforma di musica digitale. Recentemente, inoltre, Google aveva dichiarato pubblicamente la sua intenzione di porre un freno allo scambio di file pirata che fa leva sul suo motore di ricerca, e il caso Grooveshark è visto come un’occasione concreta per fare seguire i fatti alle parole. La app di Grooveshark, che permette a chiunque di caricare sulla piattaforma brani musicali disponibili per l’ascolto in streaming da parte di altri utenti, era già stata rimossa lo scorso anno dall’App Store della Apple.