Intervistato dall’agenzia Reuters nel corso di una sua visita in Europa, l’amministratore delegato della internet company californiana ha dichiarato che non sarà una multa, per quanto salata, come quella che la società rischia nella causa intentata da Universal, a ostacolarne gli ambiziosi piani di sviluppo. Robertson, che è volato a Parigi per raccogliere nuovi fondi e rassicurare i finanziatori europei sullo stato di salute di MP3.com, ha ribadito che ricorrerà in appello se la vertenza con la Universal si concluderà con una condanna al risarcimento danni (la società rischia una sanzione compresa tra i 118 e i 250 milioni di dollari). Come più volte riportato da Rockol (vedi news), la major discografica accusa MP3.com di avere violato i suoi copyright attraverso il servizio MyMP3.com, che consente agli utenti di archiviare online la propria collezione di Cd per poi ascoltarli da qualunque computer collegato alla rete. A dare fiducia a Robertson sono le analisi degli operatori finanziari, che prevedono per la società un fatturato compreso tra gli 80-90 milioni di dollari per l’anno in corso e il raggiungimento del punto di pareggio a metà del 2001. Intanto il servizio MyMP3.com riprenderà sotto nuova veste tra un paio di settimane, con brani licenziati da tutte le major discografiche (eccetto Universal) e introiti derivanti da abbonamenti e pubblicità.