Download legali e servizi di streaming in abbonamento sono ancora troppo costosi: così, almeno, la pensa la maggioranza dei teen ager americani secondo una ricerca effettuata da Piper Jaffray su un campione di 4.500 cittadini statunitensi di età inferiore ai vent’anni, nocciolo duro della nuova generazione di consumatori di musica. Tra questi, solo il 22 % ritiene che un prezzo di 0,99 dollari a download sia giustificato, mentre il 37 % reputa adeguato pagare un canone di 15 dollari al mese per un abbonamento a un servizio di musica digitale. Il 65 %, nel frattempo, ammette di procurarsi musica sulle reti P2P. Quasi due terzi dei teenager americani, il 70 %, compra musica online (per il 95 % su iTunes, mentre solo l’1 % ricorre a Rhapsody e Napster), e solo il 21 % acquista ancora nei negozi di dischi. L’80 % degli intervistati ha dichiarato di possedere un lettore Mp3 (che, nell’86 % dei casi è un iPod): il calo rispetto all’autunno scorso, quando la percentuale era del 90 %, si spiega con il crescente utilizzo a fini di riproduzione musicale degli smartphones (il 17 % possiede un iPhone e il 37 % ha intenzione di comprarne uno entro i prossimi sei mesi); complessivamente il 53 % del campione ascolta musica su dispositivi mobili.