Il mercato delle cuffie professionali vive un periodo molto florido e i tempi in cui gli 'ear bud' con cavo bianco lanciato dall'iPod facevano tendenza ormai sono storia. Oggi i modelli e le tecnologie si sono moltiplicati: le cuffie sono interne e esterne, con cavi di qualsiasi colore, o senza cavi via blue tooth - fino alla innovativa versione in 'sharing' grazie al wireless. Ma se c'è una tendenza netta riguardante quello che da articolo hi-fi si è trasformato in pochi anni in oggetto 'lifestyle' questa è la sua associazione quasi naturale con un genere musicale preciso, l'hip hop. Padrino della voga è sicuramente Dr. Dre che, con la complicità del sodale Jimmy Iovine di Universal, ha lanciato da diversi anni il suo marchio di cuffie Beats, adottato in breve tempo dalle maggiori icone 'black' dello sport e dello spettacolo e ora declinato in linee verticali e tematiche (una è dedicata a Justin Bieber, un'altra a Lady Gaga con il nome di Heartbeats, un'altra ancora a Diddy col nome di Diddybeats. Un'idea semplice e brillante la sua, se non addirittura necessaria considerata l'urgenza di monetizzazione alternativa della carriera. Un'idea che ha fatto scuola, come dimostrano la recente sortita di Ludacris, che ha appena lanciato la propria linea "Soul", la joint-venture di Jay-Z (attraverso la sua Rocawear) con la Skullcandy e le anticipazioni concernenti 50 Cent, che si appresta a comunicare al mercato le sue "Sleek". Il business è semplice ma, allo stesso tempo, appannaggio di pochi intimi. Si tratta, infatti, della più elementare forma di 'brand extension', quella associata all'immagine di un personaggio noto, credibile e con un seguito consolidato che agisca da leva per creare notorietà intorno a un prodotto e accelerarne il processo di promozione prima e di distribuzione (grazie a un insito potere d'acquisto) poi. L'altra parola chiave è "outsourcing". La produzione è chiaramente esternalizzata; il rapper tutt'al più fa fruttare le sue doti artistiche disegnando qualche bozza di modello, ma poi la palla passa ai professionisti che operano in 'white label'. Nel caso della "Soul", ad esempio, è la Signeo a produrre. Delle 'Sleek' di 50 Cent si sa che punteranno tutto sulla sua immagine militaresca, quasi combat, e sulla più avanzata tecnologia: saranno metalliche e spartane nell'aspetto ma dotate di connettività wireless capace di tenere a una distanza di 18 metri, di una batteria ricaricabile su porta USB e di funzionalità di condivisione. Perchè l'hip hop, in particolare? E' complesso, ma si potrebbe semplificare rilevando che quando una rockstar accetta una sponsorizzazione viene etichettata come 'venduta', mentre i fans dell'hip hop apprezzano la capacità di un loro idolo di fare soldi. Approfondimento alla prossima puntata, con uno speciale su Snoop Dogg, la più fulgida 'advertising machine' della scena ai giorni nostri.