Oberata dai debiti e dalla crisi di liquidità, la catena di musica e entertainment HMV ha appena emesso il suo terzo profit warning dell’anno: ed ora, per uscire dalla crisi, chiede una mano alle major discografiche. Secondo il Sunday Times, la società inglese ha richiesto ad EMI, Sony Music, Universal e Warner Music la possibilità di acquistare cd e dvd di catalogo sostanzialmente in conto vendita, versando una piccola somma di anticipo sul prezzo di acquisto di ogni singolo pezzo per poi saldare la fattura all’atto dell’effettivo sell out della merce (una soluzione analoga, che addossa alla sola casa discografica il rischio di impresa, è già stata proposta da Tesco). Secondo il domenicale britannico, in questo modo HMV potrebbe risparmiare approssimativamente 15 milioni di sterline all’anno, utilizzando la somma per alleggerire almeno in parte il suo debito (pari a 130 milioni di sterline). Nel tentativo di ridurre i costi fissi, la catena sta anche cercando di vendere le librerie Waterstones e di liquidare i punti vendita di cui dispone in Canada, ritenuti ormai non redditizi; ha inoltre già annunciato la chiusura di circa 40 negozi nel Regno Unito da qui a fine anno. Le major, che tempo fa avevano pubblicato una lettera aperta sul Times per manifestare il loro appoggio a HMV, non hanno per ora fatto sapere le loro intenzioni. Ma il retailer inglese sembra convinto che la sua proposta possa essere accettata: “Le etichette inglesi”, sostiene un suo portavoce in un’intervista concessa a Billboard, “sanno quanto sia importante avere tra i loro canali di distribuzione una catena specializzata in salute e di successo”. In seguito all’ultimo profit warning, HMV ha abbassato da 40 a 30 milioni di sterline le sue stime relative al profitto 2011.