Non c’è pace per MP3.com, citata in giudizio prima da Universal, poi dal gruppo indipendente Zomba, e ora anche da due studi legali della Florida: questi ultimi accusano la internet company statunitense di avere violato le leggi di sicurezza federali fornendo informazioni false e fuorvianti circa la sua situazione finanziaria nonché di avere gonfiato artificialmente la sua quotazione di Borsa. I ricorrenti chiedono a MP3.com un risarcimento danni a compenso degli investitori che ne hanno acquistato azioni nel periodo compreso tra gennaio e l’inizio di settembre, quando la società è stata ritenuta colpevole di avere violato volontariamente i copyright delle case discografiche (vedi news).