Il valore di scambio della sterlina sta mettendo nei guai l’industria discografica inglese, provocando un flusso di importazioni senza precedenti dagli altri paesi europei. A lanciare l’allarme è il presidente di Universal UK John Kennedy, che in un’intervista al settimanale specializzato fono definisce la situazione in corso da “giorno del giudizio”. Gli altissimi prezzi dei dischi inglesi stanno spingendo i rivenditori locali ad approvvigionarsi quanto più possibile presso distributori esteri tanto che, secondo Kennedy, in certi casi l’importazione copre fino all’80 % delle vendite di ciascun titolo. Universal e BMG stanno cercando di reagire a questa situazione mettendo in circolazione edizioni speciali dei loro titoli di punta, pubblicate solo in Gran Bretagna con copertine differenti e l’aggiunta di bonus track esclusive. Ma la situazione resta assai critica: “Se l’importazione proseguirà a questi livelli”, ha detto Kennedy, “l’industria discografica perderà posti di lavoro”.